"LATER" la fornace
Grazie alle fornaci Danesi, che mi hanno dato la possibilità di accedere al loro sito produttivo di Soncino, ho potuto seguire e fotografare le varie fasi produttive del laterizio nell’edilizia: dall’immagazzinamento delle argille in enormi “montagne” protette da tettoie, alla formazione del mattone, la cottura e quindi l’imballaggio finale. Nella fornace tutto il procedimento avviene in una filiera altamente automatizzata a ciclo continuo, nastri trasportatori infiniti passano il materiale da un macchinario all’altro fino ai carrelli che porteranno tutto al forno. Il lavoro delle macchine ha sostituito quello del uomo, limitato alla funzione di controllo, la procedura di “base” però non è diversa da quello che succedeva prima dell’avvento della meccanizzazione e dei grandi forni industriali.
Il mattone, può essere un bel oggetto ma non vive di vita propria, dobbiamo considerarlo un modulo, una particella, una componente di una struttura molto più grande. Non a caso, il termine, è usato continuamente come metafora per spiegare teorie, pensieri e concetti che non sono sintetizzabili vista la loro complessità costruttiva.
Trovarsi circondato da mattoni accatastati in buon ordine è un stimolo enorme alla creatività, la consapevolezza delle potenzialità dei singoli a formare ogni volta corpi nuovi e diversi. Lo stesso stimolo che possiamo aver provato da bambini quando giocavamo con quelli della Lego. Proseguendo con le metafore possiamo arrivare alle lettere dell’alfabeto che attendono solo di essere messe in ordine dallo scrittore, le note per un musicista, i colori per un pittore,…
E poi ci sono gli scarti di produzione, mucchi di mattoni da riciclare. Città caotiche in miniatura. Città morbide e misteriose con i mattoni crudi, città polverose e bombardate con i mattoni essiccati e città di fuoco con i laterizi cotti.
All’esterno un immenso deposito pronto per il viaggio, rimane solo da immaginare dove e come questa enorme quantità di materiale prenderà “forma”.